Il piano casa del governo un puntello a sostegno di banche e finanza
e un atto di barbarie contro morosi e occupanti Sgomberata "manu militari" Respingere gli sgomberi. Promuovere l'organizzazione di inquilini e occupanti. Dotarsi degli strumenti di autodifesa.
L’aula della Camera ha approvato con 277 sì e 92 no il decreto legge recante misure urgenti
(Le misure
Ecco le misure contenute nel decreto: Lotta agli abusivi, stop allacci gas, luce, acqua e telefono - In assenza dei dati identificativi del richiedente e del titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare, gli atti aventi ad oggetto l’allacciamento dei servizi di energia elettrica, di gas, di servizi idrici e della telefonia fissa, nelle forme della stipulazione, della volturazione, del rinnovo, sono nulli. Si tratta di una norma che colpisce chi «occupa» le case. Inoltre, chi occupa abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non può partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della medesima natura per i successivi cinque anni.
Più cresce, per gli inquilini impoveriti e senza tetto, il bisogno di alloggio, più si potenzia la politica statale dei partiti governo comuni e regioni a tutela della proprietà contro morosi e occupanti. Il 28 marzo il governo ha sfornato un decreto-legge, il n. 47/2014, che è l'ultimo strumento (in ordine di tempo) di puntellamento della rendita immobiliare-finanziaria e di attacco feroce contro morosi e occupanti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, ossia la proprietà pubblica e privata, esso prevede: a) un fondo a sostegno del pagamento dei canoni, elargito al proprietario,nel caso di"morosi incolpevoli", previa verifica burocratica della "incolpevolezza"; b) la costituzione di agenzie (istituti o fondi), tramite Comuni e Regioni, per realizzare convenzioni con cooperative edilizie con l'incarico di dare in locazione alloggi a canone concordato, nel tentativo di sostenere un mercato sempre più asfittico e allontanare lo scoppio della bolla immobiliare; c) l'istituzione di un apposito fondo per la concessione di contributi in conto interessi sul finanziamento per l'acquisto di alloggi degli IACP; col doppio risultato della svendita del patrimonio pubblico e del sostegno alle banche (che di mutui non ne stanno facendo più) attraverso la garanzia della Cassa depositi e prestiti; d) finanziamento delle ristrutturazioni degli immobili IACP; e) riduzione al 10% dell'aliquota della cedolare secca per i contratti a canone concordato.
Per quanto riguarda, invece, senza tetto e occupanti il decreto stabilisce: 1)gli occupanti abusivi perdono qualsiasi diritto di residenza; diventano extracittadini; 2)perdono qualsiasi possibilità di allacciamento ai servizi pubblici, con taglio di energia elettrica e gas; 3)vengono estromessi dalla graduatoria per l'assegnazione di alloggi popolari; e privati della sanità e istruzione pubbliche.
In breve acquisiscono per legge lo stato di reietti e perseguitati e trattati come cani randagi.
Questo provvedimento va denunciato e combattuto prima di tutto per il suo carattere ingannevole e mistificatorio in quanto cavalca l'«emergenza abitativa», non per fermare sfratti e sgomberi e requisire alloggi per disoccupati cassintegrati famiglie impoverite e senza tetto, bensì al contrario per sostenere, sulle tribolazioni di questi proletari, la rendita immobiliare-finanziaria. Esso va denunciato e combattuto in secondo luogo per il suo feroce carattere espulsivo che estende agli occupanti abusivi e morosi le logiche sicuritarie razziste e di guerra tra poveri italiani e immigrati.
Va denunciato e combattuto in terzo luogo in quanto non si limita a colpire le singole famiglie o gli occupanti isolati ma mira a eliminare i gruppi più vasti, le collettività di famiglie e di soggetti che hanno costruito rapporti di socialità o che hanno creato un minimo di organizzazione, ponendo la questione abitativa come un problema dell'esistenza di operai disoccupati precari e pensionati.
Gli sgomberi sono da tempo operazioni militari, operazioni ad alta intensità di guerra statale. Ed occorre pertanto un alto livello di organizzazione, di attrezzatura, di collegamenti, di combattività.
Sintetizziamo a conclusione gli elementi di partenza e di impostazione dell'azione. Le città sono piene di case sfitte e/o vuote. Spezzare il monopolio della proprietà pubblica e privata. Il diritto all'alloggio dipende da chi ne ha bisogno. Esigere da Comuni ed Enti pubblici incaricati l'assegnazione immediata di case popolari; la sospensione degli affitti per disoccupati, cassintegrati, poveri; la riduzione dei canoni. Inserire la lotta per l'alloggio nella battaglia generale di operai disoccupati precari e pensionati per l'esproprio di palazzinari immobiliari pubblici (ATC-ALER-ATER ECC.) E proprietà privata.