presidi contro gli sfratti

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giovedì 5 luglio 2012

LA LOTTA CONTRO GLI SFRATTI CONTINUA A VERBANIA

Vb una famiglia rischia di perdere la casa

Creato Martedì, 03 Luglio 2012 14:55

Scritto da Maria Elisa Gualandris

BLOCCATO LO SFRATTO

VOGLIAMO CASE POPOLARI

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E’ arrivato il giorno dello sfratto per la famiglia di El Mustafà Essabri, residente a Verbania in via Franzosini.

Da tempo con il sostegno del S.i. Cobas della Provincia di Varese chiedeva al Comune un aiuto per non

perdere la casa: da settembre infatti non poteva pagare l’affitto perché aveva perso il lavoro.

Questa mattina il sindacato ha organizzato un presidio davanti alla casa in attesa dell’ufficiale giudiziario.

Che però ha portato una buona notizia: i padroni di casa hanno concesso una proroga di 15 giorni.

“Torniamo a chiedere all’amministrazione comunale l’assegnazione urgente di un alloggio in

deroga alla graduatoria, in base al decreto per l’emergenza abitativa.

O almeno un contributo di mille euro per sanare parte del debito e avere un’ulteriore proroga”.

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DIGNITÀ PANE CASA LAVORO O SALARIO GARANTITO

Lunedì 25 Giugno 2012 DALLE ORE 20.00 alle ore 22 si terrà Il Presidio presso la Casa Comunale

di Piazzale Flaim Verbania durante lo svolgimento del Consiglio Comunale. E IL VENERDI’

29 GIUGNO 2012 Presidio davanti il Comune di Verbania Palazzo Civico - Piazza Garibaldi,

15 DALLE ORE 10 alle ore 14 con volantinaggio al mercato.

INVITIAMO TUTTI GLI ISCRITTI NELLA GRADUATORIA DEL BANDO DI CONCORSO

DEL 14 FEBBRAIO 2011 CHE SONO IN ATTESA DI UNA CASA POPOLARE CHE E’ DIVENTATO

UN MIRAGGIO E I POLITICI FANNO ORECCHIE DA MERCANTE, A PARTECIPARE A

QUESTE DATE PER FAR SENTIRE LA NOSTRA RABBIA, PER CONOSCERCI E NON

RIMANERE ISOLATI.

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L’assessore Balzarini come il Sindaco e la dirigente Aurora Martini gestiscono il potere amministrativo

a colpi di bacchettate senza capire di cosa si tratta, cercando di intimidire con frasi e dichiarazioni

DENIGRANTI il lavoratore disoccupato sfrattato per morosità incolpevole e con la sua famiglia in

estrema povertà che non vogliono un privilegio o favoritismi per scavalcare altri sfrattati. Stiamo

chiedendo una graduatoria e il regolamento comunale per l’emergenza abitativa (che non ha niente

a che vedere con la graduatoria ordinaria generale per l’assegnazione case popolari). Siete voi signori

del potere che alzate il gomito assegnando emergenza abitativa secondo il vostro criterio e non secondo

le leggi e regolamenti. Dov’è la delibera del Consiglio Comunale che stabilisce un regolamento comunale

e la Commissione per l'Emergenza Abitativa (C.E.A.) ecc.

Precisiamo, assessore Balzarini noi non stiamo strillando. Rivendichiamo un diritto, certo lei come fa a

capire non essendo disoccupata e sfrattata, non sosterrà certo la sua famiglia con un

Indennità mensile lorda: € 658,86 sarebbe lei stessa in mezzo alla strada e in povertà.

SIETE VOI SIGNORI DEL POTERE A CREARE LA GUERRA TRA POVERI

CHIEDIAMO CASE POPOLARI E MANUTENZIONARE QUELLE SFITTE

E BLOCCO DEGLI SFRATTI INCOLPEVOLI

LA CASA È UN DIRITTO NON UN BENE DI LUSSO

Verbania lunedì 18 Giugno- 2012- f.i.p

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LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

Emergenza abitativa presidio a Verbania Giovedì, 17 Maggio 2012

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Presidio sotto il municipio di Verbania stamattina promosso da S.I. Cobas per l’emergenza abitativa: un caso di sfratto

per un cittadino extracomunitario è stata l’occasione per accendere i riflettori su un problema che, hanno sottolineato

i manifestanti, interessa decine di famiglie e di persone, straniere ed italiane. Gli stessi hanno evidenziato la

mancanza di alloggi destinati all’emergenza abitativa, a famiglie e persone che hanno perso il posto di lavoro e quindi

non sono in grado di corrispondere un affitto. <Al momento non abbiamo appartamenti liberi, la lista d’attesa conta

quasi 200 persone, nessuna discriminazione ma la legge è uguale per tutti>. Così risponde il

Sindaco Marco Zacchera al presidio promosso da SI Cobas, aggiungendo che lo sfratto che ha fatto scoppiare

il caso interessa una persona giunta in città in una situazione drammatica, alla quale

per tre anni è stato dato un alloggio senza pagare l’affitto . <Ma lui ne ha abusato,

ha portato in Italia altre persone dal Marocco, alle quali è stata fornita tra l’altro puntuale assistenza sanitaria>

ha sottolineato il primo cittadino aggiungendo di averlo ricevuto per ben tre volte, per spiegargli la mancanza di appartamenti

liberi e la necessità di essere duttili in una situazione di diffusa difficoltà.

clip_image004IL SINDACO Zacchera Marco è ALTERATO e si lascia andare in dichiarazioni FALSE.

Il Lavoratore ESSABRI EL MOSTAFA nell’abitazione di EMERGENZA ABITATIVA del 2005 -2007 è

stato sfrattato non per MOROSITÀ ma per finita locazione. Il SINDACO non è contento e c è da capire

del suo stato d’animo ALTERATO e quindi disturbato dalla LEGGE per il RICONGIUGIMENTO.

E non soddisfatto della sua esibizione ci ha fornito l’assistenza SANITARIA? (è troppo ALTERATO

perdendo di vista la RAGIONE). Si rammenta al Sindaco che il Lavoratore IMMIGRATO lavorando

versa i CONTRIBUTI dalla BUSTA PAGA al Sistema Sanitario e TASSE.

Marco Zacchera Sindaco di Verbania. La carriera politica

Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Verbania, venendo sempre riconfermato nelle successive elezioni.

Nel 1984 è eletto consigliere provinciale della provincia di Novara per il Movimento Sociale Italiano.

Nel 1990 è eletto consigliere regionale del Piemonte. Nel 1994 è eletto alla Camera dei deputati.

Nel 1995 è eletto consigliere provinciale della provincia del Verbano Cusio Ossola.

Si candida a Sindaco di Cuneo per Alleanza Nazionale ottenendo il 5.4% Nel 1996 è rieletto alla Camera dei

deputati per Alleanza Nazionale. È membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari.Membro del consiglio

direttivo di AN alla Camera Nel 2001 è confermato alla Camera dei deputati. Nello stesso anno è stato eletto

presidente della delegazione italiana alla UEO di Parigi ed componente del Consiglio d'Europa a Strasburgo.

Nel 2006 è confermato alla Camera dei deputati. È membro della IV Commissione (Difesa), della Delegazione

Parlamentare presso l'Assemblea del Consiglio d'Europa e della Delegazione Parlamentare presso l'assemblea

dell'Unione dell'Europa. Nel 2008 viene rieletto per il Popolo della Libertà. È membro della III Commissione

(Affari esteri e comunitari). L'8 giugno 2009 viene eletto sindaco di Verbania con il 54.3% dei voti in rappresentanza

di una coalizione di centrodestra.

In consiglio comunale, è sostenuto da una maggioranza costituita da

Popolo della Libertà Lega Nord Lista Civica per Verbania UDC Lista Pensionati

Il mandato amministrativo scade nel 2014.

Verbania – 24/5/2012

SEDE PROV. VIA CASSANO N.22 BUSTO ARSIZIO ZONA QUARTIERE SANT. Anna.

E-MAIL- sicobasvaresebusto@libero.it-TEL. 339/6242893

Vb emergenza abitativa presidio davanti al municipio

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Creato Giovedì, 24 Maggio 2012 18:10 Scritto da Cristina Pettenuzzo

Nuovo presidio di S.I. Cobas per l’emergenza abitativa sotto i portici del municipio di Verbania. Viene contestato

un caso di sfratto che ha colpito un cittadino extracomunitario che dal prossimo 3 Luglio si troverà senza casa.

Al sindacato non sono piaciute le parole del sindaco Marco Zacchera il quale avrebbe detto che il cittadino

non avrebbe pagato l’affitto per tre anni, lo stesso sostiene che ciò non corrisponderebbe a verità. Intanto

l’extracomunitario e il sindacato lamentano che il comune ha assegnato un alloggio ad una famiglia, la domanda

che si pongono è se si sia rispettata una graduatoria.

Verbania lunedì 18 Giugno- 2012- f.i.p

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mercoledì 13 giugno 2012

Basiano, protestano i lavoratori licenziati

Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.

Lunedì mattina, davanti all'azienda Gartico di Basiano, un centinaio di operai immigrati spalleggiati da centri sociali e Cobas si sono scatenati contro le forze dell'ordine per impedire l'ingresso dei «crumiri» con i quali l'azienda li aveva sostituiti. Sono volati pugni, calci e manganellate; lanciati pietre, rami, cartelli stradali e altri oggetti. Diciotto i fermati (Newpress)

Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.

Solidarietà proletaria a chi lotta.

Non solo licenziati, ma anche bastonati e (alcuni) arrestati. Questo è quello che è

successo a novanta lavoratori egiziani e pakistani in presidio davanti ai cancelli della Gartico,

i magazzini della catena di supermercati il Gigante, una logistica di Bassiano, in Brianza.

Alimentare la lotta fra poveri, mettere gli sfruttati gli uni contro gli altri, dividere i proletari

fra nazionalità ed etnie è da sempre il modo con cui i padroni cercano di impedire che si

realizzi l’unità di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori.

Nella crisi difendere il posto di lavoro e il salario, cercare di impedire che il proprio posto

di lavoro sia occupato dai “crumiri” di un’altra cooperativa, diventa un grave atto

d’insubordinazione, un gesto di ribellione che potrebbe essere seguito dai milioni di lavoratori

nella stessa condizione: per questo va punito con la massima violenza dalle “forze dell’ordine democratico”.

A differenza di chi si scoraggia, si avvilisce, si deprime e si toglie la vita, i lavoratori delle

cooperative Alma e Bergamasca hanno scelto l’unità di classe, la lotta contro lo sfruttamento:

un esempio pericoloso di questi tempi, e per questo sono stati puniti con lancio di lacrimogeni,

manganellate, gambe spezzate. Ma gli operai non si sono arresi, non sono fuggiti e nello scontro

con i carabinieri hanno cercato di difendersi a mani nude, con le loro braccia (che sono quelle

braccia che costruiscono la ricchezza delle nazioni, di cui si appropriano i capitalisti) e con quello

che hanno trovato, subendo decine di feriti e arresti.

A loro, a tutti i proletari che resistono e lottano contro lo sfruttamento capitalista, va la nostra

solidarietà militante e il nostro rispetto.

Il capitalismo è violenza, miseria, sfruttamento e non è riformabile.

Solo con una rivoluzione proletaria che distrugga dalle fondamenta la società capitalista -

che considera normale che degli esseri umani siano ridotti a schiavi e sacrificati sull’altare del profitto -

è possibile costruire una società di CLASSE per il COMUNISMO,

una società, in cui si produce per soddisfare i bisogni degli esseri umani e non per il profitto.

Una società in cui lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la distruzione della natura siano messi

al bando e puniti come un crimine contro l’umanità.

GURRIGLIA URBANA CONTRO I CARABBINIERI, 30 FERITI

Rivolta di un centinaio di operai immigrati, spalleggiati da centri sociali e Cobas, contro i «crumiri»

(Newpress)

MILANO - Guerriglia urbana nelle prime ore di lunedì mattina a Basiano, nel Milanese.

Un blindato dei carabinieri semidistrutto, pullman e auto devastati, una trentina di feriti.

E' accaduto alle 7.45 davanti ai cancelli della Gartico Scarl, un polo di smistamento merci

per diversi supermercati, in via Alfieri, zona industriale. I lavoratori, circa un centinaio,

la maggior parte dei quali di origine egiziana e pachistana, sostenuti da sindacalisti di base

e qualche antagonista dei centri sociali, stavano picchettando l'ingresso del magazzino

per protestare contro il licenziamento di massa e il ridimensionamento delle retribuzioni

avvenute con l'ingresso di una nuova cooperativa al posto della precedente che li impiegava.

Basiano, gli scontri al presidio               

IL PULLMAN - Intorno alle 7.40 è arrivato un pullman che trasportava una cinquantina

di «nuovi assunti» e le forze dell'ordine hanno chiesto ai lavoratori di lasciarlo passare.

Dopo aver ricevuto un netto rifiuto, una trentina di carabinieri in assetto antisommossa

ha iniziato a pressare sul cordone di operai. Tra i due schieramenti sono volati pugni,

calci e manganellate, poi gli operai hanno scatenato un fitto lancio di oggetti

(cartelli stradali, «panettoni» in cemento, biciclette, oltre a pietre e rami)

facendo arretrare i militari, gli agenti della Digos e i funzionari della Questura,

che hanno risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i lavoratori.

I FERITI - Le persone trasportate in ospedale dal 118 sono 26 (tra cui diversi carabinieri),

ma sono almeno una decina i contusi che hanno preferito non ricorrere alle cure mediche.

Le persone fermate dalle forze dell'ordine sono 18: molti potrebbero venire arrestati

nelle prossime ore. Un blindato dei carabinieri è rimasto danneggiato dalle sassate.

In una nota, la Confederazione unitaria di base (Cub) ha condannato

«duramente il comportamento delle forze dell'ordine che hanno caricato operai inermi,

la cui unica responsabilità è la difesa del proprio lavoro», sottolineando che lunedì mattina

si è assistito alla «replica all'attacco dell'8 giugno scorso contro il picchetto dei lavoratori

in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, con il medesimo obiettivo di far entrare

nell'azienda crumiri venuti dall'esterno per lavorare al posto dei lavoratori».

I PRECEDENTI - Momenti di tensione con i carabinieri si erano già verificati

nei giorni scorsi, da quando la società aveva deciso di interrompere il rapporto

di lavoro con la cooperativa che fornisce il servizio di facchinaggio.

I lavoratori avevano creato un presidio permanente di protesta per le

condizioni di lavoro, e un primo episodio di tafferugli era avvenuto venerdì scorso.

La Gartico si occupa di logistica e in particolare di trasporti di alimentari.

La cooperativa, la Alma Group di Peschiera Borromeo (Milano),

ha deciso 89 licenziamenti dichiarando l'impossibilità di ricollocare

gli esuberi in altre attività del gruppo. Gli ex dipendenti sostengono però

che il licenziamento sarebbe avvenuto proprio in un momento

di «ribellione» alle «ingiuste condizioni di lavoro» alle quali si ritenevano sottoposti.

Leila Codecasa e Redazione Milano online11 giugno 2012 | 21:26

Lunedì mattina, davanti all'azienda Gartico di Basiano, un centinaio di operai immigrati spalleggiati da centri sociali e Cobas si sono scatenati contro le forze dell'ordine per impedire l'ingresso dei «crumiri» con i quali l'azienda li aveva sostituiti. Sono volati pugni, calci e manganellate; lanciati pietre, rami, cartelli stradali e altri oggetti. Diciotto i fermati (Newpress)

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Ventidue i feriti, in maggioranza carabinieri (Fotogramma)

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I lavoratori hanno bloccato i cancelli della ditta

I manifestanti fronteggiano i carabinieri

Dopo un iniziale momento di tranquillità, lo sciopero è degenerato

Le forze dell'ordine pronte ad intervenire

I carabinieri hanno caricato i manifestanti

Momenti di forte violenza

Uomini a terra, feriti

I manifestanti riversano la loro rabbia contro uno dei pullman della ditta

Basiano, mattinata di guerriglia

venerdì 30 marzo 2012

LEGGE RAZZISTA è STATA ABROGATA.

Presidio per l’assegnazione case popolari per il salario garantito per i nostri diritti

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