presidi contro gli sfratti

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mercoledì 13 giugno 2012

Basiano, protestano i lavoratori licenziati

Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.

Lunedì mattina, davanti all'azienda Gartico di Basiano, un centinaio di operai immigrati spalleggiati da centri sociali e Cobas si sono scatenati contro le forze dell'ordine per impedire l'ingresso dei «crumiri» con i quali l'azienda li aveva sostituiti. Sono volati pugni, calci e manganellate; lanciati pietre, rami, cartelli stradali e altri oggetti. Diciotto i fermati (Newpress)

Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.

Solidarietà proletaria a chi lotta.

Non solo licenziati, ma anche bastonati e (alcuni) arrestati. Questo è quello che è

successo a novanta lavoratori egiziani e pakistani in presidio davanti ai cancelli della Gartico,

i magazzini della catena di supermercati il Gigante, una logistica di Bassiano, in Brianza.

Alimentare la lotta fra poveri, mettere gli sfruttati gli uni contro gli altri, dividere i proletari

fra nazionalità ed etnie è da sempre il modo con cui i padroni cercano di impedire che si

realizzi l’unità di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori.

Nella crisi difendere il posto di lavoro e il salario, cercare di impedire che il proprio posto

di lavoro sia occupato dai “crumiri” di un’altra cooperativa, diventa un grave atto

d’insubordinazione, un gesto di ribellione che potrebbe essere seguito dai milioni di lavoratori

nella stessa condizione: per questo va punito con la massima violenza dalle “forze dell’ordine democratico”.

A differenza di chi si scoraggia, si avvilisce, si deprime e si toglie la vita, i lavoratori delle

cooperative Alma e Bergamasca hanno scelto l’unità di classe, la lotta contro lo sfruttamento:

un esempio pericoloso di questi tempi, e per questo sono stati puniti con lancio di lacrimogeni,

manganellate, gambe spezzate. Ma gli operai non si sono arresi, non sono fuggiti e nello scontro

con i carabinieri hanno cercato di difendersi a mani nude, con le loro braccia (che sono quelle

braccia che costruiscono la ricchezza delle nazioni, di cui si appropriano i capitalisti) e con quello

che hanno trovato, subendo decine di feriti e arresti.

A loro, a tutti i proletari che resistono e lottano contro lo sfruttamento capitalista, va la nostra

solidarietà militante e il nostro rispetto.

Il capitalismo è violenza, miseria, sfruttamento e non è riformabile.

Solo con una rivoluzione proletaria che distrugga dalle fondamenta la società capitalista -

che considera normale che degli esseri umani siano ridotti a schiavi e sacrificati sull’altare del profitto -

è possibile costruire una società di CLASSE per il COMUNISMO,

una società, in cui si produce per soddisfare i bisogni degli esseri umani e non per il profitto.

Una società in cui lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la distruzione della natura siano messi

al bando e puniti come un crimine contro l’umanità.

GURRIGLIA URBANA CONTRO I CARABBINIERI, 30 FERITI

Rivolta di un centinaio di operai immigrati, spalleggiati da centri sociali e Cobas, contro i «crumiri»

(Newpress)

MILANO - Guerriglia urbana nelle prime ore di lunedì mattina a Basiano, nel Milanese.

Un blindato dei carabinieri semidistrutto, pullman e auto devastati, una trentina di feriti.

E' accaduto alle 7.45 davanti ai cancelli della Gartico Scarl, un polo di smistamento merci

per diversi supermercati, in via Alfieri, zona industriale. I lavoratori, circa un centinaio,

la maggior parte dei quali di origine egiziana e pachistana, sostenuti da sindacalisti di base

e qualche antagonista dei centri sociali, stavano picchettando l'ingresso del magazzino

per protestare contro il licenziamento di massa e il ridimensionamento delle retribuzioni

avvenute con l'ingresso di una nuova cooperativa al posto della precedente che li impiegava.

Basiano, gli scontri al presidio               

IL PULLMAN - Intorno alle 7.40 è arrivato un pullman che trasportava una cinquantina

di «nuovi assunti» e le forze dell'ordine hanno chiesto ai lavoratori di lasciarlo passare.

Dopo aver ricevuto un netto rifiuto, una trentina di carabinieri in assetto antisommossa

ha iniziato a pressare sul cordone di operai. Tra i due schieramenti sono volati pugni,

calci e manganellate, poi gli operai hanno scatenato un fitto lancio di oggetti

(cartelli stradali, «panettoni» in cemento, biciclette, oltre a pietre e rami)

facendo arretrare i militari, gli agenti della Digos e i funzionari della Questura,

che hanno risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i lavoratori.

I FERITI - Le persone trasportate in ospedale dal 118 sono 26 (tra cui diversi carabinieri),

ma sono almeno una decina i contusi che hanno preferito non ricorrere alle cure mediche.

Le persone fermate dalle forze dell'ordine sono 18: molti potrebbero venire arrestati

nelle prossime ore. Un blindato dei carabinieri è rimasto danneggiato dalle sassate.

In una nota, la Confederazione unitaria di base (Cub) ha condannato

«duramente il comportamento delle forze dell'ordine che hanno caricato operai inermi,

la cui unica responsabilità è la difesa del proprio lavoro», sottolineando che lunedì mattina

si è assistito alla «replica all'attacco dell'8 giugno scorso contro il picchetto dei lavoratori

in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, con il medesimo obiettivo di far entrare

nell'azienda crumiri venuti dall'esterno per lavorare al posto dei lavoratori».

I PRECEDENTI - Momenti di tensione con i carabinieri si erano già verificati

nei giorni scorsi, da quando la società aveva deciso di interrompere il rapporto

di lavoro con la cooperativa che fornisce il servizio di facchinaggio.

I lavoratori avevano creato un presidio permanente di protesta per le

condizioni di lavoro, e un primo episodio di tafferugli era avvenuto venerdì scorso.

La Gartico si occupa di logistica e in particolare di trasporti di alimentari.

La cooperativa, la Alma Group di Peschiera Borromeo (Milano),

ha deciso 89 licenziamenti dichiarando l'impossibilità di ricollocare

gli esuberi in altre attività del gruppo. Gli ex dipendenti sostengono però

che il licenziamento sarebbe avvenuto proprio in un momento

di «ribellione» alle «ingiuste condizioni di lavoro» alle quali si ritenevano sottoposti.

Leila Codecasa e Redazione Milano online11 giugno 2012 | 21:26

Lunedì mattina, davanti all'azienda Gartico di Basiano, un centinaio di operai immigrati spalleggiati da centri sociali e Cobas si sono scatenati contro le forze dell'ordine per impedire l'ingresso dei «crumiri» con i quali l'azienda li aveva sostituiti. Sono volati pugni, calci e manganellate; lanciati pietre, rami, cartelli stradali e altri oggetti. Diciotto i fermati (Newpress)

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Ventidue i feriti, in maggioranza carabinieri (Fotogramma)

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I lavoratori hanno bloccato i cancelli della ditta

I manifestanti fronteggiano i carabinieri

Dopo un iniziale momento di tranquillità, lo sciopero è degenerato

Le forze dell'ordine pronte ad intervenire

I carabinieri hanno caricato i manifestanti

Momenti di forte violenza

Uomini a terra, feriti

I manifestanti riversano la loro rabbia contro uno dei pullman della ditta

Basiano, mattinata di guerriglia