Presidio sulla questione sfratti davanti al Centro per l’impiego
NOVARA, 9 FEB 2011 – Altro presidio, ieri mattina, a Novara, per sensibilizzare sull’emergenza sfratti.
Un problema che, al momento, a Novara, tocca da vicino un centinaio di persone. Tra loro anche famiglie con bambini molto piccoli. Alla base delle difficoltà, la maggior parte delle volte, l’improvvisa perdita di un posto di lavoro. Per questo l’ultima manifestazione si è svolta davanti alla sede del Centro per l’impiego di via San Francesco d’Assisi. A promuoverla, dalle 9 alle 13, SiCobas, con il delegato Vincenzo Ascione. A prendere parte al presidio, con tanto di volantinaggio, anche alcuni novaresi e immigrati che, a giorni, potrebbero non avere più una casa. «Siamo qui – ha spiegato Ascione – per far riflettere la cittadinanza e le istituzioni e mostrare loro le reali difficoltà che in molti stanno vivendo a Novara. Il nostro intento è dare vita a un’ampia mobilitazione in tutta la città, in luoghi, in zone dove attueremo anche una raccolta dati, chiedendo a lavoratori e disoccupati di segnalarci le loro situazioni di lavoro e di casa. Vogliamo, così, conoscere ancor più nel dettaglio la situazione novarese in tema di precarietà e di difficoltà e richiamare, così, in modo concreto, l’attenzione delle istituzioni sui veri problemi della gente, che poi sono il lavoro e la casa».Intento dell’iniziativa, ottenere il blocco degli sfratti nelle case private e popolari e l’estinzione delle morosità incolpevoli. «Senza un lavoro, difficile che si possa avere una vita dignitosa e che si possano pagare bollette e affitti sempre molto alti». Ieri mattina, un trentenne italiano, da tempo senza lavoro, per farsi ascoltare, è salito sul tetto di un’auto, iniziando a saltare e a urlare. Sono intervenute le forze dell’ordine, che già monitoravano il picchetto, e il giovane è stato portato all’interno del Cpi, per parlare della sua situazione con il personale degli uffici.
Monica Curino