http://video.repubblica.it/edizione/torino/no-tav-tafferugli-a-porta-nuova/89017/87410
Il blitz disposto dalla Procura di Torino contro i sostenitori del movimento "NO TAV" un'operazione repressiva diretta a soffocare ogni forma di resistenza popolare. Caselli-Fassino ispiratori dell'operazione. Guai a nutrire dubbi sul carattere reazionario del personale politico, giudiziario o istituzionale. Fuori tutti/e gli arrestati/e. Guerra rivoluzionaria contro la guerra statale.
Il 26 gennaio la "Digos" effettua una retata a raggio nazionale contro decine e decine di sostenitori del movimento "No Tav". Il blitz scatta alle sei del mattino ed è eseguito su disposizione della Procura della Repubblica di Torino. Vengono effettuati 26 arresti (che scendono poi a 24 in quanto un'indagata è incinta e un indagato è posto agli arresti domiciliari); mentre altri 15 inquisiti vengono sottoposti all'obbligo di dimora e di divieto di entrare nella provincia di Torino. Gli arrestati appartengono a gruppi e a formazioni varie (alcuni sono esponenti di "Centri sociali", altri del movimento anarchico, altri sono umanitari, altri militanti di partito o di sindacato) e sono tutti colpiti per il loro appoggio alla resistenza dei Valsusini alla linea di "alta velocità"Torino-Lione. Solo tre sono della Val Susa, tutti gli altri risiedono in sedici diverse città (Torino, Trento, Padova, Belluno, Bergamo, Milano, Cremona, Parma, Sassuolo, Genova, Roma, Foggia, Cosenza, Palermo e uno pure in Francia). Diamo un elenco degli arrestati e delle carceri in cui sono detenuti. Nel carcere di Torino: Avossa Gabriela Bindi Jacopo, Cientanni Luca, Conversano Giuseppe, Del Sordo Alessio, Guido Federico, Grieco Matteo, Imperato Tobia, Rossetto Giorgio. Nel carcere San Vittore di Milano: Ferrari Maurizio, Garufi Niccolò, Marin Marcelo Damian Jara, Minani Kalisa Lorenzo. Nel carcere di Trento: Juan Antonio Sorroche Fernandez. Nel carcere di Padova: Rocca Zeno. Nel carcere di Pistoia; Ginetti Antonio. Al Marassi di Genova: Filippi Gabriele. Al Regina Coeli di Roma: Calabrò Damiano: Nel carcere di Palermo: Arboscelli Nicola.
Tutti gli arrestati e gli inquisiti sono accusati di concorso in resistenza violenza lesioni e danneggiamento aggravati e si riferiscono alle trascorse manifestazioni in Val Susa del 27 giugno e del 3 luglio. Il Gip FedericoBompieri, che ha emesso i provvedimenti restrittivi, ha qualificato le due manifestazioni episodi di "guerriglia". Ed ha sottolineato che l'indagine è diretta contro i movimenti dell'area anarchica e antagonista da tempo impegnati contro le istituzioni. La retata disposta dalla Procura torinese ed eseguita dalla Digos non è certo, come si vuole rappresentare, un'operazione mirata contro "frange estremiste" diretta a epurare il movimento; è un'operazione intimidatrice e terrorizzante contro l'intero movimento "No Tav" una palestra di resistenza popolare. Il contrasto tra queste due realtà opposte, come abbiamo rilevato nel giugno scorso (ved. Suppl. 1/7/11), si fa sempre più aspro. È bene quindi prendere atto che l'operazione repressiva, ispirata dal duetto Caselli-Fassino, e la connessa campagna di mostrificazione dei "violenti" orchestrata da stampa-Tv-Curia-Viminale indicano che affaristi democratici torinesi e forze di sicurezza non tollerano più che l' "alta velocità" Torino-Lione inciampi nell'opposizione della "valle" e che il movimento polarizzi simpatie e appoggi popolari e antagonisti. Il fatto importante ora è che contro questa operazione intimidatrice si stia levando un'ondata di protesta contro giudici e poliziotti e di manifestazioni di solidarietà a favore degli arrestati. A Torino un corteo di alcune centinaia di manifestanti chiede la liberazione immediata degli arrestati. A Roma un folto gruppo di universitari manifesta da un edificio FS in via Castro Pretorio. A Milano un folto gruppo di antagonisti sfila fino a San Vittore. Poi il 28 i valsusini e tanti manifestanti giunti da varie città hanno riempito Torino con toni e slogan radicali e pacifisti che convivono nel movimento popolare. Anche noi condanniamo fermamente la repressione della resistenza popolare "No Tav" e ci uniamo a quanti manifestano per la liberazione di tutti gli arrestati e arrestate compreso quello e quelle che si trovano sottoposti/e a misure restrittive.
Quello che comunque dobbiamo sottolineare a conclusione, riservandoci di approfondire l'argomento alla prossima occasione, è che la salvaguardia dell'ambiente e il potere dal basso possono radicarsi e crescere solo all'interno della più vasta e superiore lotta proletaria contro il potere statale.
Volantino 6-12-08 manifestazione NO-TAV a Susa Edizione a cura di
RIVOLUZIONE COMUNISTA
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